Il progetto Ponte Bis è nato per far conoscere ed inserire nel mondo del lavoro…
Il progetto Ponte Bis è nato per far conoscere ed inserire nel mondo del lavoro ragazzi con lo spettro dell’autismo. Promosso su iniziativa della Onlus Tutti Giù Per Terra consiste in una serie di attività da svolgere nel corso delle giornate per raggiungere una massima autonomia possibile.
Questo progetto è rivolto a ragazzi con disturbo dello spettro autistico in età post-scolare. Accompagnati da operatori qualificati, svolgono attività di lavoro e volontariato, utili anche per il loro futuro ingresso nel mondo del lavoro.
L’obiettivo è quello di far vivere queste esperienze come occasioni di crescita per migliorare la loro qualità di vita e aiutarli ad inserirsi nella società e nel mondo del lavoro.
I ragazzi potranno mettere in pratica le varie abilità apprese nel progetto Ponte Arcobaleno e rafforzare le loro competenze. In particolare i ragazzi acquisiranno maggiori competenze di organizzazione e strutturazione del lavoro, gestione del tempo e dello spazio volte a favorire una maggiore autonomia.
Attraverso un pulmino vengono condotti in una serie di ambienti dove, sotto la supervisione degli operatori, svolgono diversi incarichi – prevalentemente di natura pratica. Magari un domani, da adulti, potranno essere in grado di proseguire autonomamente su questo percorso.
“Io sono un operatore e, per quanto mi riguarda, lavoro a questo progetto da due anni.
Ricordo bene la prima volta che ho preso il pulmino e ho prelevato i ragazzi. Ho subito avuto la sensazione che sia molto importante farli muovere attraverso la città spiegando loro quale sarà il programma della giornata. Con il tempo ho pensato di preparare appositamente una scheda con il dettaglio delle attività, che i ragazzi hanno imparato a tenere con sé per tutta la durata del lavoro. Accanto al simbolo di ogni attività (ad esempio, ‘pulmino’, ‘biblioteca’, ‘merenda’ ecc.) possono via via apporre un simbolo sorridente per indicare che la cosa è stata fatta. Il tempo scandito e pianificato dà tranquillità ai ragazzi.
Se ci pensiamo, è lo stesso anche per noi: se andiamo in un Paese straniero delle indicazioni schematiche con delle immagini possono rassicurarci ed aiutarci nell’orientamento. Tornando al nostro pulmino, la sensazione che mi dà partire la mattina con i ragazzi è quella di andare incontro alla ricerca del loro futuro lavoro, un’attività adulta che possano svolgere accanto ad altre persone, aprendosi al mondo reale”.
“Uno dei luoghi che ci ospitano più frequentemente è la biblioteca di Valle Aurelia. Qui i ragazzi hanno imparato a gestire i rapporti con il personale del posto, a partire dal saluto quando si arriva”.
“La loro attività consiste principalmente nel riordinare i libri sugli scaffali. Si tratta di un lavoro che richiede pazienza, metodo e precisione. I ragazzi si aiutano con un righello appoggiato al bordo dello scaffale, in modo da essere guidati nel posare i libri. Inizialmente ho riscontrato diverse difficoltà da parte loro nel maneggiare sia i libri che il righello. Ho pensato così di aiutarli mettendo sul righello delle staffe, in modo da farlo restare allineato e fermo al bordo, e dei simboli colorati per indicare dove inizia il lavoro e dove finisce.
È stata una grande soddisfazione vedere che il lavoro è migliorato sensibilmente attraverso questi espedienti. Mi piace anche pensare che questa attività sviluppi nei ragazzi la curiosità e l’interesse per i libri. Me ne sono accorto perché aspettano con piacere la pausa, durante la quale, oltre a prendere uno spuntino, possono posizionarsi nel punto dove si trovano i loro libri preferiti.
In conclusione, posso dire con certezza che attività come questa aiutano tantissimo i nostri ragazzi; farli inserire in un luogo nuovo al di fuori della loro routine è già un risultato importante, e meglio ancora se tutto questo avviene in un’atmosfera di familiarità, serenità e sicurezza, come nello stile e negli intenti della nostra cooperativa”.
Ishaq