Un viaggio tra storia e paesaggio: l’esperienza dei ragazzi della Cooperativa “Tutti giù per terra” a Civita di Bagnoregio
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La cooperativa “Tutti giù per terra”, in collaborazione con la “Mirjac Onlus”, da anni impegnata…
La cooperativa “Tutti giù per terra”, in collaborazione con la “Mirjac Onlus”, da anni impegnata nel promuovere inclusione, autonomia e crescita psico-educativa di bambini e ragazzi con differenti profili di funzionamento, ha recentemente organizzato una gita a Civita di Bagnoregio, la celebre “città che muore”. L’esperienza ha rappresentato non solo un’occasione ricreativa, ma anche un importante momento di apprendimento, partecipazione e consapevolezza emotiva.
La visita è stata preparata con cura dagli operatori, che hanno predisposto strumenti comunicativi accessibili e strutturati. In particolare, è stata utilizzata un’agenda visiva in CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) per presentare ai ragazzi le tappe della giornata: il viaggio, l’arrivo al ponte, la salita verso il borgo, la passeggiata tra i vicoli e i momenti di pausa. La CAA, attraverso immagini, pittogrammi e parole chiave, ha permesso di anticipare gli eventi, ridurre l’incertezza e supportare la comprensione del contesto, favorendo una partecipazione attiva e serena.
Accanto all’agenda visiva, gli operatori hanno realizzato anche storie sociali, utili a preparare i ragazzi a situazioni nuove o potenzialmente stimolanti. Le storie sociali presentavano in modo semplice e rassicurante cosa avrebbero visto a Bagnoregio, perché viene chiamata “la città che muore”, come comportarsi durante la visita e quali emozioni potrebbero sperimentare. Questo approccio ha consentito ai ragazzi di arrivare sul posto con maggiore consapevolezza, predisposti ad accogliere l’esperienza in modo positivo.
La giornata è stata scandita da osservazioni condivise, esplorazioni sensoriali e momenti di confronto. Attraversare il lungo ponte sospeso, ammirare i calanchi e passeggiare tra le case in tufo ha rappresentato un coinvolgimento sia percettivo che emotivo: molti hanno espresso curiosità, sorpresa e interesse per la storia del borgo e per la fragilità geologica che lo caratterizza. Alcuni ragazzi, che solitamente mostrano difficoltà nei cambiamenti di routine, hanno saputo adattarsi grazie alla chiara prevedibilità garantita dagli strumenti visivi preparati in anticipo.
La gita ha inoltre favorito dinamiche relazionali importanti. Gli operatori hanno potuto osservare come, in un contesto naturale e culturalmente stimolante, i ragazzi attivassero strategie spontanee di collaborazione: aiutarsi nei tratti più ripidi, aspettare il compagno più lento, commentare insieme ciò che vedevano. Questi momenti, apparentemente semplici, costituiscono preziosi indicatori di crescita socio-emotiva.
Dal punto di vista psicologico-educativo, l’esperienza ha confermato il valore delle uscite strutturate come strumenti di apprendimento ecologico: situazioni reali, supportate da strumenti comunicativi adeguati, permettono ai ragazzi di esercitare autonomia, regolazione emotiva e competenze sociali all’interno di un ambiente significativo e motivante.
La visita a Civita di Bagnoregio ha così assunto il duplice ruolo di attività culturale e intervento educativo, dimostrando come la cura nella progettazione possa rendere accessibile anche un luogo complesso a un gruppo eterogeneo di partecipanti. La giornata si è conclusa con un momento di rielaborazione condivisa, in cui i ragazzi, attraverso immagini e simboli, hanno raccontato cosa li aveva colpiti di più. Le loro risposte – la vista dall’alto, le case antiche, il ponte, la sensazione di essere “in un posto diverso da tutti gli altri” – testimoniano l’impatto positivo dell’esperienza.
La cooperativa “Tutti giù per terra” conferma così l’importanza di progettare attività inclusive che uniscano cultura, natura e metodologie psico-educative mirate, permettendo a ogni ragazzo di vivere la bellezza e la scoperta con strumenti adeguati, nel rispetto dei propri tempi e delle proprie modalità di apprendimento.