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“Vento di avventura”. A scuola di inclusione sul brigantino Nave Italia.

“Vento di avventura”. A scuola di inclusione sul brigantino Nave Italia.

Nave Italia è un brigantino di proprietà della Fondazione Tender to Nave Italia ONLUS, costituita nel 2007 dalla Marina Militare e dallo Yacht Club Italiano. La Fondazione promuove da anni la cultura del mare e della navigazione come strumenti di educazione, formazione, inclusione sociale e terapia dell’avventura riabilitativa.

Ogni anno beneficiano di tale esperienza associazioni, Onlus, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende che scelgono l’innovativa metodologia della Terapia dell’Avventura.
La Terapia dell’Avventura migliora le abilità e capacità relazionali (social skills), l’autonomia personale e l’autostima. L’obiettivo è quello di promuovere il benessere degli individui entro un’ottica in cui la “diversità” è un fattore di arricchimento reciproco. La vita di mare costituisce l’ambiente ideale per vivere l’avventura come apprendimento, superando i propri limiti e le proprie paure attraverso la forza del gruppo.

 

La partecipazione di Tutti Giù Per Terra

Anche quest’anno la Cooperativa Tutti Giù per Terra Onlus ha partecipato all’esperienza con un gruppo integrato di ragazzi con disturbo dello spettro autistico e studenti del Liceo delle Scienze Umane “Regina Maria Adelaide” di Aosta. I ragazzi con caratteristiche autistiche infatti necessitano di proposte di intervento mirate a sviluppare le capacità di autonomia e di affrontare imprevisti, paure e difficoltà. Necessitano di costruire rapporti di amicizia, in cui esercitare le abilità comunicative e di autoregolazione emotiva acquisite in pregressi interventi mirati e fare nuove esperienze.

Tale esperienza dunque si pone in continuità con i progetti di lavoro continuativi che i ragazzi svolgono durante l’anno e che prevedono attività orientate allo sviluppo dell’integrazione, dell’autonomia e della socializzazione. Questo mediante l’uso di strategie di intervento mutuate dal programma TEACCH e dall’approccio cognitivo comportamentale, entro l’ottica del Comunity Network Approach (CNA), un approccio flessibile e centrato sulla persona, dalla CAA e dalla Peer Education. Durante tutto il soggiorno infatti i ragazzi sono affiancati da operatori specializzati e qualificati. Gli studenti del Liceo di Aosta hanno dunque la possibilità di osservare il lavoro in équipe, di apprendere strumenti e tecniche di lavoro con l’autismo. Svolgendo funzione di tutoring, attraverso l’integrazione e l’esperienza della navigazione, hanno l’opportunità di assumere nuove prospettive su se stessi e sugli altri, di affrontare i pregiudizi, diventando portatori di una cultura inclusiva.

L’esperienza a bordo

Ad accogliere i ragazzi a bordo troviamo il Project Manager della Fondazione, il Comandante e il suo equipaggio composto da 22 marinai della Marina Militare Italiana. I ragazzi sono dunque posti di fronte all’opportunità di mettersi in gioco in un contesto completamente diverso da quello quotidiano che impone sfide da affrontare.
Ma la “Terapia dell’Avventura” inizia molto prima del momento dell’imbarco. La “Metodologia Nave Italia” infatti consta di 3 fasi temporali: la fase pre-imbarco, l’imbarco su Nave Italia e la fase post-imbarco. La Fondazione programma ognuna di queste  sulla base degli obiettivi preposti.

La fase di pre-imbarco

La fase pre-imbarco ha visto i ragazzi coinvolti in un soggiorno di cinque giorni in montagna, nella splendida cornice della Alpi valdostane. Nel soggiorno sulla neve vengono svolte attività utili a formare e amalgamare il gruppo che parteciperà alla successiva esperienza in Nave.

E’ un’opportunità per i ragazzi di conoscersi, di costruire nuovi rapporti di amicizia e consolidare i precedenti, di acquisire abilità di cooperazione e imparare i presupposti di base della navigazione. Le attività vengono svolte in integrazione mediante la Peer Education e sono volte all’acquisizione e al consolidamento dell’autonomia e della socialità. Teatro, yoga, attività ricreative che favoriscono il comportamento collaborativo e attività sportive guidate da istruttori specializzati e personale scelto del Corpo degli Alpini.  Queste sono volte a stimolare il superamento di limiti e la partecipazione ad un’esperienza comune. Le agende visive giornaliere scadenzano tutte le attività e consentono ai ragazzi di chiarire le fasi di lavoro e di gestire l’ansia provocata dagli eventuali imprevisti. Gli spazi e le attività sono strutturate secondo il modello TEACCH e si avvalgono di supporti visivi utili per il lavoro sull’indipendenza dei ragazzi.

Per la pulizia degli spazi personali e comuni si utilizza un sistema visivo per appaiamento che consente ai ragazzi di svolgere l’attività autonomamente. I ragazzi inoltre gestiscono autonomamente anche la propria valigia e i propri spazi applicando delle etichette visive personalizzate sugli armadi che ne indichino il contenuto. Per favorire una maggiore autonomia anche riguardo l’igiene personale, come il farsi la doccia o lavarsi i denti utilizzano supporti visivi. Il soggiorno diventa occasione per lavorare sulle regole sociali entro un’ottica di generalizzazione delle abilità acquisite durante il lavoro quotidiano a casa e al centro.

 

La fase di imbarco

Si diventa così pronti per la fase successiva, quella dell’imbarco su Nave Italia. I ragazzi entrano a far parte dell’equipaggio, continuando a svolgere attività di gruppo in cui sperimentare nuove capacità e consolidare i rapporti con i compagni. Sulla nave i ragazzi ricevono lezioni sui venti, sui nodi, sulla sicurezza, partecipano alle assemblee di bordo. Partecipano alle operazioni necessarie alla navigazione, come la manovra alle vele e la manovra al timone. Svolgono tutte le attività di routine sulla nave come cucinare, pulire gli spazi personali e comuni, ricreative e socializzanti in linea con gli obiettivi del progetto. Particolare valenza ha avuto l’esperienza della salita a riva, che ha accomunato tutti nello sfidare i propri limiti e paure con il sostegno del gruppo e nel condividere poi l’emozione.

 

Il post imbarco

La terza ed ultima fase, quella post-imbarco, consiste nel “portare a casa” gli apprendimenti acquisiti durante l’esperienza su Nave Italia. Al rientro viene favorito il mantenimento del rapporto di amicizia organizzando uscite e momenti di incontro in cui continuare a sviluppare relazioni. Si stimolerà costantemente l’utilizzo dei social network per rimanere in contatto con i compagni di avventura di Aosta e continuare a scambiare esperienze. Verrà organizzata una giornata a tema in cui verrà proiettato il video realizzato durante il soggiorno. Questo ricostruisce i passi salienti dell’esperienza e presentato lo spettacolo teatrale costruito in nave dal gruppo di ragazzi di Roma e Aosta, prodotto tangibile e testimonianza dell’esperienza unica vissuta insieme, perché è solo “insieme” che si avrà sempre buon vento.