L’Australia sta bruciando: questa è la notizia che sentiamo da settimane ormai. Ma quanto è grave la situazione?
Quattro milioni di ettari di terra che bruciano nel solo South Wales. Oltre 2.000 koala dispersi, specie protetta. 480 milioni circa di esseri viventi appartenenti a diverse specie animali morti. Oltre 1500 case distrutte. Circa 22 persone morte ed altre 100.000 evacuate. Picchi che sfiorano i 49 gradi. Annunciato lo Stato d’emergenza.
Questo è ciò che sta accadendo in Australia secondo i dati riportati attualmente dai principali siti di informazione.
Mentre l’Australia – e prima di questa la Foresta Amazzonica, la Siberia, l’Alaska- continua a bruciare sotto gli occhi di tutto il mondo, c’è qualcuno che ancora è dubbioso nel collegare questi eventi al cambiamento climatico.
Dopo le catastrofi che da tempo si abbattono sul nostro pianeta c’è ancora qualcuno quindi che pensa di poter rimandare il problema, e di conseguenza rimandare l’impegno per trovare una soluzione per affrontare questa crisi. Fortunatamente però sono moltissimi coloro che si stanno battendo per il futuro del nostro pianeta. Come non nominare per prima Greta Thunberg, che a soli 17 anni è riuscita a creare un movimento diventato globale. Molti altri, oltre a numerosi vip che hanno donato cifre elevate per contribuire a spegnere gli incendi (come Leonardo Di Caprio, da sempre attivista per l’ambiente), si sono mobilitati.
Per chi fosse interessato è possibile fare una donazione sul sito del WWF attraverso l’iniziativa “adotta un koala”. Ciò permette di contribuire a rifornire i centri di recupero e sostenere coloro che sono impegnati per fermare gli incendi.
E’ proprio così dunque, l’Australia sta bruciando e con lei milioni di esseri viventi. Avvenimenti come questo sebbene ci sembrino lontani ci riguardano molto da vicino. Il nostro impegno da solo non basta, serve anche quello di tutte le autorità, ma può comunque contribuire ad arginare l’emergenza climatica che si sta abbattendo sul nostro pianeta.