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Il rapporto con gli animali: la testimonianza di Fabio ce ne fa capire l’importanza

Il rapporto con gli animali: la testimonianza di Fabio ce ne fa capire l’importanza

unicoSpesso si è portati a credere che le cose accadano per caso, ma come dice un vecchio detto “nulla è mai per caso”, ed è così che tutto è iniziato.

Da questa esperienza ho capito l’importanza del rapporto unico che lega cavalli e ragazzi speciali presso La Collina Storta attraverso l’ippoterapia.

Il rapporto con gli animali

Ho conosciuto l’associazione Tutti Giù Per Terra ed il centro La Collina Storta circa 3 anni fa.
Era un periodo in cui cercavo di dedicare un po’ del mio tempo agli altri, così come avevo fatto in precedenti periodi della mia vita. Fu proprio allora che, nella intranet dell’azienda per cui lavoro, vidi apparire un messaggio che presentava l’opportunità di mettere in contatto alcuni dipendenti con le organizzazioni di volontariato che operano sul territorio. Mandai la mia candidatura e, poco tempo dopo, venni messo in contatto con l’associazione che avevo individuato. Ci vedemmo insieme ai miei colleghi per un primo incontro di reciproca presentazione. Di lì a breve, forte delle mie precedenti esperienze di interazione con gli animali, mi fu subito proposto un aiuto a Fulvia.

Fulvia è un’istruttrice di ippoterapia nelle attività integrate, che opera all’interno del centro diurno con lo scopo di migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi speciali.
Così cominciai, cercando di osservare ciò che avveniva in quel luogo e, allo stesso tempo, cercando di portare le competenze che possedevo nel rapporto con gli animali. Considero questa relazione capace di accrescere l’interazione positiva fra la componente umana e quella animale, e sono certo della potenza e del beneficio che questo tipo di unione può portare per entrambe le specie.

Durante questo percorso, continuo ogni volta a stupirmi di quanto potente possa essere il rapporto unico che lega cavalli e ragazzi speciali presso La Collina Storta. Vedo questi ragazzi trattare con dolcezza gli animali, prendersene cura fin da quando sono a terra. Salgono sul loro dorso leggeri come piume, indipendentemente dallo loro massa, facendo accortezza di non essere mai pesanti nei loro confronti. Lo vedo nei loro movimenti, nelle interazioni, nel rispetto reciproco che si stabilisce senza bisogno di parole o aspettative. Come se ognuno sapesse esattamente perché si trova li in quel posto, qual è il lavoro che deve fare, e cosa si può aspettare dall’interazione reciproca.

Tutt’ora osservo sempre con meraviglia i risultati che i ragazzi speciali portano a casa quando, alla fine della lezione, rimettono il cavallo nel proprio paddock. E mentre, al termine della giornata, vado a casa anche io, non dimentico i loro percorsi vissuti anche al rapporto con gli animali. Penso ai loro progressi, frutto degli sforzi e dell’impegno che ciascuno di loro mette, per cercare di apprendere nuove abilità e sicurezze. Ogni volta vedo cavalli esperti nel lavoro che conducono, qual è il proprio ruolo e cosa ci si aspetta da ciascuno. Sono loro i veri maestri del cambiamento, ognuno di loro è pronto a condurre l’altro dove deve arrivare e sa esattamente come farlo.

Ed adesso, guardando al senso completo di questa mia esperienza, mi è chiarissimo ciò che intendeva Allan J. Hamilton, uomo di cavalli: “I cavalli sono come una banda leggendaria di Maestri Zen. Sono insegnanti perfetti perché scoprono i nostri reali limiti. E quando si trova il coraggio di confrontarsi con i propri limiti, i cavalli ci ripagano insegnandoci la via per superarli”.
Ecco dunque perché, per me, quello che osservo ogni volta ”non è mai per caso”.
Fabio Nicodemi