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La macchina degli abbracci. Parlare con gli animali

La macchina degli abbracci. Parlare con gli animali

di Temple Grandin, Catherine Johnson, Editore: Adelphi
pg 430, anno 2007

A diciotto anni Temple Grandin si costruì una macchina per gli abbracci e capì di avere una speciale affinità con gli animali. Lo strano congegno consisteva in due assi di compensato che si stringevano ai lati di una panca.
La bizzarra idea le era venuta vedendo che le mucche diventavano mansuete dentro la gabbia di contenimento usata dal veterinario per visitarle.
Fu probabilmente da allora che la Gradin capì che per essere felice avrebbe dovuto studiare gli animali e stare con loro il più possibile.
Di certo non immaginava che questa e varie altre intuizioni avrebbero fatto di lei uno dei più famosi esperti del comportamento animale.

Un libro indispensabile per chi lavora a contatto con gli animali e molto interessante per chi ha relazioni con persone con disturbi dello spettro autistico.
La macchina degli abbracci attraverso il racconto di episodi della vita personale della Grandin mostra come il modo di conoscere il mondo, la sensibilità agli stimoli, la percezione e la rilevanza che certi eventi possono assumere, per persone con disturbi dello spettro autistico, peculiarità molto specifiche, secondo la Grandin, vicine a quelle che si riscontrano nel mondo animale.
Per scoprire questa correlazione occorre una mente speciale,in grado di vedere la realtà dal punto di vista dell’animale.